Peraltro, durante il 20esimo secolo Avanguardie e Neoavanguardie hanno fortemente contribuito al formarsi del ricchissimo patrimonio di opere,di idee, di dibattiti, di scritti da consultare e da attingere.
E’ naturale che quel ricco patrimonio entri a far parte integrante delle ricerche dei nostri tempi. Per questo oggi non e’ più possibile, anzi diventa fuorviante rimanere ancorati alla classificazione di movimenti,di correnti,di tendenze o quant’altro. Per fortuna la personalità torna ad essere predominante, sia che si tratti di singolo o di gruppo, sebbene sia perfettamente legittimo chiedersi, di fronte a qualsiasi persona operi nel settore, quanto essa faccia riferimento a quel cospicuo giacimento di sperimentazioni e di esperienze e quanto personale e innovativo sia il suo rapporto.
Con Franco Benvenuti, l’attualità si impone nella sua essenza drammatica i misfatti del potere economico e politico,le sopraffazioni in nome dei falsi ideali democratici,i destini di un pianeta sempre più in mano alla logica dl profitto, le devastazioni delle coscienze perpetrate dai poteri occulti sono alcune delle tematiche che l’artista affronta con un linguaggio composto di materia in rilievo sul supporto pittorico,di sollecitazioni plastiche che creano superfici scabre e tormentate.
Spesso il supporto (plastiche, polistirene,o materiali simili) viene sottoposto a bruciature a controllate deformazioni sotto l’effetto del calore. E’ come se nel vissuto dell’artista, le tragedie dell’umanità subissero una trasformazione fantastica e si restituissero alla superficie visibile sotto forma di orme, di segnali, di simboli.
Tragedie interiori, prima di tutto: indignate denunce, scatti di rabbia verso l’impunita’ ed il cinismo del potere che si manifestano in forme mai ricondotte a figure riconoscibili, astrattismi ottenuti con la deformazione dei materiali utilizzati. Non c’e disegno, ne’ racconto, nè immediato riferimento alla realtà : le sue creazioni manifestano la forza interiore, in un linguaggio che non mira a rappresentare oggetti o azioni,ma emozioni e stati d’animo.
Le deformazioni plastiche esprimono un’evidente carica dinamica di stridente contrasto con l’apparente, compassato equilibrio del suo essere uomo; una carica interiore che attesta un temperamento esplosivo e dirompente, tenuto sotto controllo da un continuo sforzo di raziocinio. Ma,nel momento della creazione,lo sdegno della denuncia ne’ più forte di ogni razionale, controllato richiamo all’equilibrio.
Prof. ILARIO LUPERINI